Category Archives: Medicina Estetica

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Botulino e acido ialuronico, insieme per migliori risultati antietà.

Secondo gli studi più recenti l’utilizzo combinato di tossina botulinica e filler contrasta i segni dell’invecchiamento sul volto in modo migliore e più a lungo di quanto farebbero le due sostanze singolarmente, perché il mix consente di sommare le rispettive proprietà positive. «I risultati sono concordi nell’affermare che l’utilizzo combinato delle due sostanze sia la strada da seguire per l’antiaging: la tossina botulinica viene utilizzata per ridurre l’attività muscolare del viso, mentre l’acido ialuronico corregge la perdita di volume» afferma Giuseppe Sito, vicepresidente dell’Associazione italiana terapia estetica botulino (Aiteb). «Numerosissimi studi clinici, condotti negli USA, in Brasile e in Australia, hanno analizzato sicurezza ed efficacia del trattamento combinato di tossina botulinica e filler rispetto ai singoli trattamenti: tutti i risultati hanno confermato che il trattamento combinato ha esiti migliori, maggiore soddisfazione del paziente ed effetti significativamente più duraturi.» Riguardo il meccanismo che porta a questi risultati, secondo Sito: «l’ipotesi è che il trattamento con tossina botulinica minimizzi la contrazione muscolare, permettendo al filler di rimanere in posizione per più tempo rispetto a quando è iniettato da solo. Gli effetti collaterali sono stati lievi e comunque transitori, del tutto sovrapponibili fra le diverse tecniche». L’azione combinata di filler e botulino sembra contrastare in modo efficace i segni dell’invecchiamento del viso, in particolare rughe della fronte, “caduta” delle palpebre, rughe tra le sopracciglia, zampe di gallina, perdita di volume di guance e labbra, solchi tra naso e labbra e borse palpebrali.
Dott. Savino Cefola
Tratto da Dermakos


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Il potenziale dei fattori di crescita e delle citochine per il ringiovanimento del volto.

Category : Medicina Estetica

I fattori di crescita e le citochine (GF) sono responsabili della crescita, proliferazione e differenziazione cellulare, attraverso vie di segnalazione inter e intracellulare. Esistono sorprendenti analogie tra i meccanismi implicati nella guarigione delle ferite e quelli coinvolti nel fotoinvecchiamento cutaneo. Negli ultimi anni, GF topici e iniettabili sono emersi come una intrigante modalità terapeutica, versatile sia per scopi estetici che clinici.
Un recente lavoro fornisce una review delle prove a disposizione sui GF in generale e sui GF iniettabili contenuti nel plasma ricco di piastrine autologo (PRP). Basandosi su dati ottenuti da studi recenti gli autori descrivono come i GF siano attivi promotori antiaging, garantendo la sicurezza del trattamento. Purtroppo attualmente esiste una lacuna tra le prove fornite dalle osservazioni sperimentali e gli evidenti benefici clinici. Si è dimostrato che i GF in combinazione a proteine di cellule staminali, secrete da fibroblasti umani sottoposti a stress ipossico e dopo trattamento con laser resurfacing accelerano la guarigione cutanea. Studi condotti in vitro e su modello animale, studi clinici condotti su pazienti, anche se con scarsa casistica e uno studio prospettico clinico nella sua variante, la matrice di fibrina ricco di piastrine (PRFM) suggeriscono come i GF possano beneficiare sul ringiovanimento cutaneo. Tuttavia, anche se tale procedura sembra essere molto promettente, affinché possa essere considerata davvero efficace sono necessari altri studi e altri dati.
Una più approfondita conoscenza del meccanismo d’azione dei GF potrà aiutare a comprendere meglio le vie di trasduzione dei segnali a livello dermico, promuovendo lo sviluppo di nuovi protocolli per la combinazione sinergica di GF con altre strategie di ringiovanimento cutaneo, come filler a base di acido ialuronico e altri filler alloplastici.

Dott. Savino Cefola

autori: Fabi S, Sundaram H. Facial Plast Surg 2014; 30: 157–171.

tratto da Dermakos


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La Radiofrequenza (R.F.)

Category : Medicina Estetica

La Radiofrequenza (R.F.) inizialmente ha trovato applicazione in ogni campo delle medicina dove era necessario incidere, coagulare o essiccare e quindi essenzialmente in chirurgia e dermatologia. Ma la Radiofrequenza (R.F.), oltre alla sua potenzialità invasive, possiede una potenzialità non invasiva ma biostimolante. Recentemente questa sua potenzialità biostimolante, opportunamente perfezionata, ha trovato  applicazione nel campo della Medicina Estetica per curare essenzialmente il rilassamento cutaneo. Negli ultimi anni, nel campo della Medicina Estetica soprattutto del volto, la Radiofrequenza (R.F.) ha determinato una vera rivoluzione per gli ottimi risultati che   possono essere ottenuti. Infatti permette di ridurre e contrastare brillantemente i danni cutanei riconducibili alla fotoesposizione, quali le rughe e la perdita del tono della cute. E’ la tecnica di ringiovanimento non ablativo di più recente impiego, utilizzabile  da sola o in abbinamento ai laser non ablativi ed ad altre metodiche atte a ringiovanire la pelle. E’ nato alcuni anni fa negli Stati Uniti ed  ormai  è  utilizzato anche in Italia ed in diversi paesi del mondo. Si effettua con un apparecchio per Radiofrequenza classificato in classe IV, perciò utilizzato solo da personale medico.

Con la Radiofrequenza (R.F.) si effettuano innovative applicazioni per la cura di cellulite, adiposità localizzata e rilassamento cutaneo. La radiofrequenza (R.F.) non è per nulla invasiva in quanto non determina perdita di sostanza della cute; si ha semplicemente un passaggio di un’onda elettromagnetica nei tessuti che genera calore quando li attraversa. Il calore stimola le fibre collagene che si traduce in un effetto lifting del volto  e del collo con scomparsa di rughe anche profonde. Si ottiene una “contrazione” del collagene, con una neo deposizione dello stesso, permettendo un’azione antiaging ed un rimodellamento cutaneo. Tutto questo conduce ad una “ristrutturazione cutanea” con riduzione della cellulite, elimina le tossine accumulate e i depositi di grasso, con una   tonificazione dei tessuti.

Si osserva inoltre un miglioramento del microcircolo ed una corretta ripartizione del tessuto fibroso con marcata diminuzione dei noduli antiestetici tipici della cellulite, dell’edema locale ed un effetto lipolitico. La radiofrequenza permette di “trattare” la pelle utilizzando il riscaldamento controllato profondo della stessa, ottenendo quindi un netto miglioramento dell’elasticità e della lassità cutanea . La Radiofrequenza (R.F.) è una tecnologia che permette di trasportare energia e calore al derma  profondo e al sottocute,  senza arrecare alcun insulto  termico.

In sostanza si pone in alternativa al ” Lifting Chirurgico” essendo una sorta di “Lifting Medico” quindi non chirurgico né ablativo ed assolutamente non invasive, che determina un reale e naturale ringiovanimento di tutte quelle parti del corpo dove con il passare del tempo si è avuto un rilassamento dei tessuti. Le sedi più trattate sono: glutei, cosce, addome, braccia, viso e collo. Viene inoltre utilizzata come ausilio nei trattamenti prima e dopo interventi di liposuzione.

Le sedute non prevedono particolari tipi di anestesia, alcune volte si potrà applicare una crema anestetica nelle zone con scarso sottocutaneo; le sedute sono abbastanza rapide e non vi sono controindicazioni particolari.

Nella pelle subito dopo il trattamento si ha una contrazione  tridimensionale delle fibre collagene presenti nel derma ottenendo come risultato una pelle più tonica e distesa ed un aspetto più giovane. Il collagene è una proteina che costituisce la sostanza fondamentale del tessuto connettivo, è “il mattone” che forma la struttura della pelle. Le radiazioni solari, l’inquinamento e lo stress ossidativo danneggiano e denaturano il collagene ed il risultato è una pelle rugosa, atonica e poco elastica. Questa  profonda  ed uniforme azione di riscaldamento  agisce  più in profondità del derma arrivando anche al grasso sottocutaneo. L’efficacia del trattamento a lungo termine è invece sostenuta dalla stimolazione dei fibroblasti, cellule del derma che producono le fibre elastiche, collagene e l’acido jaluronico, con un effetto finale di rimodellamento. Grazie alla liberazione di calore si una contrazione del collagene profondo ed un suo ritensionamento ottenendo una sorta di tiraggio dei tessuti definito  appunto  come “effetto lifting”.

Possono essere tratte tutte le zone del corpo che presentano un rilassamento cutaneo, e quindi:

·         il viso per correggere le rughe superficiali e profonde intorno agli occhi e della fronte

·         le borse delle palpebre

·         la lassità delle palpebre superiori

·         il solco naso-genieno (l’accentuarsi cioè della ruga tra naso e bocca)

·         la lassità della guancia

·         la zona sopra alla mandibola con effetto  di “rimodellamento” della forma delle labbra

·         la lassità del collo (doppio mento)

·         le braccia per correggere la lassità della zona inferiore (tricipite)

·         l’addome per correggere la lassità o le grinze e le smagliature dovute alla gravidanza, dimagramento, età

·         le mani per ridurre la lassità della pelle.

E’ inoltre possibile trattare l’Acne sia in fase attiva che nei suoi esiti cicatriziali.

Immediatamente dopo il trattamento può comparire un lieve arrossamento  che tende a scomparire spontaneamente nel giro di un’ora. Si può pertanto  riprendere da subito la propria vita sociale. Non sono necessarie medicazioni particolari nei giorni successivi. E’ bene non esporsi al sole per 24 ore, successivamente non ci sono controindicazioni all’esposizione solare.

La maggior parte dei pazienti torna alla propria attività immediatamente dopo il trattamento e per questo in America viene chiamata “Lunch therapy” in quanto ci si sottopone molto spesso durante la pausa  pranzo.

dott. Savino Cefola


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Come proteggersi dal sole.

La luce solare è costituita per il 10% circa da radiazioni ultraviolette (UV) che vengono distinte, a seconda della lunghezza d’onda, in tre tipi: UVC (più corte e ricche di energia), UVB e UVA (più lunghe e a bassa energia).
L’arrivo sulla terra delle UVC è bloccato dalla fascia d’ozono e dai gas dell’atmosfera. Le altre radiazioni ultraviolette raggiungono invece la superficie terrestre e possono esercitare i loro effetti sulla nostra pelle. Le radiazioni UVB sono assorbite dallo strato più superficiale della cute, mentre quelle UVA penetrano più profondamente. Stare troppo al sole può causare, su una pelle non abbronzata, la comparsa dell’eritema solare, il tipico arrossamento che si manifesta dopo circa 12 ore, con bruciore e talvolta con edema (gonfiore) della parte. Esposizioni prolungate possono causare vescicole o bolle seguite da erosioni.
L’eritema colpisce più facilmente i bambini, gli anziani e i soggetti di carnagione chiara con capelli biondo-rossicci e con lentiggini. La protezione naturale della pelle è affidata allo strato corneo e alla melanina, un pigmento scuro prodotto da cellule specializzate presenti nella pelle in numero molto diverso a seconda del tipo di carnagione. L’abbronzatura è l’effetto dovuto all’aumento di produzione della melanina, che ha un certo effetto protettivo, e all’aumento di spessore dello strato corneo della cute. I raggi solari sono la causa principale non solo dell’invecchiamento precoce ma anche di lesioni e tumori della pelle. Questi effetti cronici derivano dall’accumularsi dei danni causati da anni ed anni di esposizioni prolungate al sole e a fonti artificiali e sono tanto più precoci e marcati quanto più la pelle è chiara o scarsamente protetta. In passato le radiazioni UVB sono state ritenute le uniche colpevoli ma oggi anche le radiazioni UVA, tipiche delle sorgenti artificiali tanto di moda (lettini e lampade), sono al centro di studi per i loro possibili effetti dannosi, più subdoli perché non accompagnati dall’arrossamento.
Le attività all’aperto restano comunque le fonti principali di esposizione ed è importante sapere che le radiazioni vengono riflesse diversamente a seconda del tipo di superficie: la neve, soprattutto, ma anche la sabbia riflette molto gli UV e si possono avere conseguenze spiacevoli anche stando sotto l’ombrellone. L’eccessiva esposizione solare da bambini e da ragazzi costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo di tumori della cute in età adulta. Per il melanoma, un tumore in netto aumento in molte popolazioni, sono più pericolose le esposizioni brevi ma molto intense, soprattutto se accompagnate da ustioni solari.

I filtri solari
I principali requisiti richiesti ad un prodotto per la prevenzione del danno da esposizione solare sono la sicurezza, la capacità protettiva nei confronti sia dei raggi UVB che UVA e la buona accettabilità da un punto di vista cosmetico. La maggior parte dei filtri solari in commercio fino a poco tempo fa era rivolta soprattutto a evitare le scottature e quindi era attiva in particolare nei confronti dei raggi UVB, con scarso potere filtrante per le radiazioni del tipo UVA a maggiore lunghezza d’onda. Oggi si tende a privilegiare l’uso di filtri che contengono polveri di diossido di titanio, inerti sia da un punto di vista chimico che biologico, che non penetrano a livello cutaneo ed in grado di esercitare una azione protettiva anche nei confronti dei raggi UVA. Il limite principale di questi prodotti è il colore bianco, che persiste in parte dopo l’applicazione. I produttori sono passati recentemente all’impiego di particelle microfini di diossido di titanio (che misurano millesimi di millimetro!) e hanno così nettamente migliorato l’accettabilità di queste creme da parte dei consumatori.
Va comunque ricordato che l’uso corretto dei filtri ha l’obiettivo di proteggere la cute durante un’esposizione ragionevole. E’ invece sbagliato pensare che con una buona crema tutti possano stare al sole senza problemi per tanto tempo!
In conclusione è opportuno limitare, per quanto possibile, l’esposizione ai raggi solari per prevenire non solo l’invecchiamento della pelle ma anche il rischio di tumore, in particolare il melanoma maligno oggi in aumento. Durante il soggiorno al mare è buona regola limitare le occasioni di esposizione a quelle inevitabili, come il bagno in mare e la gita in barca, utilizzando comunque una protezione con filtri solari o indumenti. In particolare va fatta attenzione a non esporre troppo i bambini. La pelle non dimentica le ustioni solari che ha subito in età infantile: possiamo star certi che ha registrato il danno e potrebbe chiedere il conto trent’anni più tardi.

Poche e semplici regole per Sole senza rischi
• Cominciare la stagione al mare esponendosi al sole gradualmente
Ricordare che anche in acqua o sotto l’ombrellone si riceve una dose consistente d i raggi UV. Chi ha carnagione chiara e va incontro con facilità a scottature deve utilizzare creme solari e limitare l’esposizione al sole.
• Ricordare che le ore in cui è più facile scottarsi sono quelle tra le 11 e le 15. In questo periodo è consigliata la protezione offerta dall’ombra e da cappelli e indumenti adeguati (maglietta e pantaloni).
• Evitare l’uso di sostanze contenenti profumi e ricordare che alcuni farmaci possono potenziare l’effetto dei raggi solari (chiedere consiglio a un medico).
• In caso di scottatura i rimedi sono diversi a secondo del grado di intensità: a volte può bastare la sospensione dell’esposizione per qualche giorno. Sono necessarie creme a base di idrocortisone in caso di eritema più intenso accompagnato da bruciore, mentre è preferibile non applicare localmente prodotti contenenti antistaminici. E’ sempre consigliabile consultare un medico in caso di comparsa di bolle o sintomi di malessere generale (cefalea, febbre, brividi ).

Fonte: Dott. Domenico Palli